IAILAT
Maggio 28, 2024EVIDENTE INSONNE
di Gian Maria Marcaccini e Alberto Montorfano
a cura di Camilla Salvi
20 settembre 2024 – 6 ottobre 2024
tutti i giorni dalle 17.00 alle 21.00
lunedì chiuso
COSMO - Piazza di Sant’Apollonia 13 (Trastevere) – Roma
Dal 20 settembre al 6 ottobre Cosmo presenta Evidente Insonne, una mostra di Gian Maria Marcaccini e Alberto Montorfano a cura di Camilla Salvi.
La mostra nasce dalla volontà di mettere in luce il contrasto delle visioni dei due artisti, pur riconoscendo la sorprendente convergenza delle loro idee fondamentali. Marcaccini, con il suo approccio eclettico e proteiforme esplora le sfide contemporanee attraverso un linguaggio visivo che spesso gioca con l'astrazione e l’inconscio collettivo. Montorfano, invece, attraverso una riflessione quasi epistemologica, attira l’osservatore verso una dimensione profonda e personale e invita a rompere le convenzioni, a esplorare ciò che si cela oltre la superficie.
La combinazione di queste due visioni, apparentemente opposte, crea una nuova dimensione in cui le differenze si armonizzano, generando un discorso coerente e stimolante.
Evidente Insonne tenta di articolare una prospettiva nuova rispetto a una verità che si impone. L’immagine, la realtà, diventa il luogo di un dialogo infinito, si concede non solo come un riflesso, ma come una rivelazione. L’ emergenza diviene dunque il naufragio del significato, che sfida la rigidità del dato e in ogni dettaglio vede un’apertura, ovvero la possibilità di percepire l'inafferrabile, il non dicibile. La tensione dialettica tra visibile e invisibile porta così lo spettatore a sperimentare un esercizio ontologico in cui la poetica dell’invisibile si traduce nella dimensione dell’essere autentico. Questa interazione è caratterizzata da un costante gioco di ambiguità e dislocazione: ogni simbolo visivo è carico di potenzialità significative, ma al contempo è intriso di un'irriducibile opacità. Le opere in mostra si presentano quindi come enigmi, degli inviti a scavare in profondità nei significati, ma anche a riconoscere i limiti della nostra comprensione.
Marcaccini e Montorfano ci conducono tra le pieghe di ciò che vediamo e ciò che resta celato, invitandoci ad essere avidi indagatori, perché è nell'atto stesso di cercare che siamo già parte del mistero che ci circonda.