Cosmo è un crocevia di linguaggi e visioni, di coincidenze che rivelano ulteriori margini di sperimentazione, di scoperta.
La sua struttura è ibrida: lo è per l’architettura, fondata come basilica nel 1520 e diventando nei secoli carbonaia, luogo dimenticato, storica ferramenta, istituto di vigilanza e infine Cosmo, nel 2022. 
Anche, è ibrida per sentimento: le ricerche e i progetti che ospita sono, e saranno, animati dallo spirito rinascimentale di esplorazione e condivisione delle arti e del sapere. 
Dunque come le chimere, dall’aspetto ogni volta parzialmente riconoscibile o interamente sorprendente. 

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Lo spazio fisico di Cosmo si sviluppa su 160 metri quadrati, suddivisi in quattro ambienti su una superficie multilivello: un habitat materico, e di incontro tra sostenibilità, innovazione e sperimentazione. È qui che le secolari stratificazioni del tempo riemergono, prendono nuova forma e accolgono con la loro pluralità di intenti. Nel concetto di rigenerazione risiede l’anima di Cosmo: uno spazio in cui la contaminazione - della materia, della forma, del linguaggio - fa da sfondo alla continua ricerca e alla progettazione creativa.